FRANCIS POULENC
Complete Chamber Music
Francis Poulenc is one of the most remarkable French composers of the 20th century. Inspired by many (Debussy, Satie, his fellow composers of the “Groupe des Six”) he found his essential own voice, an unique blend of French gaiety and a deep, serious and sometimes melancholic feeling.
These new recordings present Poulenc’s complete chamber music, written for a wide variety of instruments: violin, viola, cello, double-bass, flute, oboe, clarinet, trumpet, trombone, horn, bassoon, English horn and piano: a multi-coloured palette of sonorities, characters and emotions.
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ARNOLD SCHOENBERG
Chamber Symphonies - Five pieces op. 16
Two pianos & piano four-hands versions by Schoenberg, Berg, Webern
Matteo Fossi - Marco Gaggini
"These stylishly played arrangements are like a calling card for the Second Viennese School [...] The chamber symphonies sound surprisingly akin".
The Sunday Times
"There in short is a wealth of naked musical truth that showcases Schoenberg's remarkably forged vocabulary as if for the first time. Nothing can quite compare. Fossi and Gaggini bring a new brightness to these works and in their hands the transcriptions themselves are almost startling to hear now".
Gapplegate Classical-Modern Music Review
BÉLA BARTÓK - GŸORGY LIGETI
Complete works for two pianos
Matteo Fossi - Marco Gaggini
"Bene hanno fatto Fossi e Gaggini in questo doppio cd bartokiano a non limitare il loro lavoro alla sola Sonata per due pianoforti e percussioni [...] ma a spingersi ad affrontare la meno nota versione pianistica del Mandarino miracoloso (o meraviglioso) e a completare le scelte con i pezzi per due pianoforti tratti dal Mikrokosmos e con la Suite op. 4b trascritta dall’originale per orchestra. [...] Esecuzioni limpide, stilisticamente centrate e con la giusta dose di entusiasmo e partecipazione personale, ossia quanto di meglio ci si possa attendere da una pubblicazione di notevole interesse editoriale".
(Classic Voice, Luca Chierici)
"[...] the Italian pianists Matteo Fossi and Marco Gaggini (best known for their two-piano recording of the Brahms symphonies) play like a dream. The opening of The Miraculous Mandarin sounds paradoxically more orchestral than the orchestral version – if by ‘orchestral’ you mean clearly delineated layers of sound that congeal into a complex whole".
(Gramophone)
JOHANNES BRAHMS
Works for two pianos
Haydn-Variations - Tragic Overture - Sonata
Matteo Fossi - Marco Gaggini
"Ancora una volta, Fossi e Gaggini riescono nell’intento, ma non si creda sia un’impresa da poco, né tantomeno una questione di mero virtuosismo. Servono cuore e anima, per questo, non solo dita veloci".
Musica Insieme Bologna, Lucio Mazzi
"Una resa del pianismo di Brahms quanto mai soddisfacente dal punto di vista timbrico […] Gli slanci, gli impeti sono controllati e condotti con giudiziosa scorrevolezza e le raccolte dolcezze di alcune variazioni dell’op. 56 hanno il suono giusto e il giusto abbandono".
Musica, Riccardo Risaliti
JOHANNES BRAHMS
Symphonies for two pianos
Matteo Fossi - Marco Gaggini
"Certo le quattro partiture sono autentiche con l’orchestra: ma la lente di rimpicciolimento dei due pianoforti le rende altrettanto interessanti, solide e sontuose (grazie alla coppia che le suona benissimo: con gusto e qualità coloristico-strumentale non comuni) e nello stesso tempo diverse. Come ascoltarle simultaneamente due volte: con la memoria e con l’orecchio. Un (doppio) regalo e piacere".
Suonare news, Angelo Foletto
"Per loro eseguire le quattro sinfonie di Brahms nella versione per due pianoforti è soprattutto un modo per scoprirle da un diverso punto di vista. Il risultato sono interpretazioni solide e lucide".
Musica, Luca Segalla
JOHANNES BRAHMS
Symphonies 4 &1 for two pianos
Matteo Fossi - Marco Gaggini
"E molto sanno i due pianisti che colgono la lineare densità del discorso nella severa serietà del suono pianistico. La marea sonora evocata dall'orchestra brahmsiana, piena e risonante, diventa al pianoforte una asciutta dimostrazione dei contenuti evidenziati dalla fremente emotività connaturata al brano ma dimostrata con la commovente forza di convincimento della logica che comprende e svela".
Il Venerdì di Repubblica, Claudio Strinati
"E non si creda che il lirismo di un tema dell’oboe in un movimento lento, o la complessità polifonica di una grande passacaglia, come quella del Finale della Quarta, non facciano il loro effetto in questa esecuzione. Anche perché i due giovani strumentisti […] realizzano il loro compito con grande professionalità e autentico senso musicale. Molti problemi esecutivi sono gli stessi di una versione con orchestra […] qui risolti in modo eccellente".
Musica, Riccardo Risaliti